Il miracolo delle Ande: storia straordinaria di persone ordinarie
13 ottobre 1972: un Fairchild FH-227D della Forza aerea uruguaiana, partito da Montevideo e diretto a Santiago del Cile si schianta sulle Ande e dell’aereo con a bordo i suoi 45 passeggeri si perdono le tracce. Inizia così la storia del volo 571, tra il gelo della neve e l’eco delle urla che si perdono sotto lo sterminato cielo azzurro della montagna che per 72 giorni intrappola i malcapitati.
Mirella Gregori: 40 anni di mistero
La storia recente del nostro paese è attraversata da eventi epocali che hanno costruito l’identità di una nazione, ma, al di là della narrazione ufficiale, lo svolgersi di questi fatti presenta numerose zone d’ombra. Cercare di districare questa fitta rete di misteri, intrighi e malaffari non è facile e, molto spesso, più si va a fondo maggiore è il rischio di incontrare ostacoli, perché tentare di svelare una verità ben nascosta porta inevitabilmente ad una strada impervia.
La Georgia e noi: luci e ombre sul cammino di Tbilisi verso l’Ue
Basta farsi un giro a Tbilisi per capire che in Georgia c’è un’irrefrenabile voglia di Occidente. Lo si percepisce camminando per le sue vie, dove le bandiere dell’Unione Europea sventolano al fianco di quella nazionale, ovunque, ad ogni angolo di strada, nei negozi, nei bar, nei ristoranti. Una scelta di campo chiara, limpida e distinguibile come graziose stelline gialle disegnate su sfondo blu. Non è raro imbattersi persino nei vessilli della NATO, appesi alle pareti o incastonati tra gli stipiti delle finestre. Le battaglie si portano avanti anche così; la politica, qui, è dappertutto: sui muri di Tbilisi dominano i colori dell’Ucraina e le scritte “fanculo la Russia”.
Che questa volta non si perda l’occasione di dare giustizia a Emanuela
Di piste, nel caso Orlandi, ne sono state percorse tante. Tre le principali: quella internazionale, che vede Emanuela rapita dai Lupi Grigi per estorcere al Vaticano la liberazione di Mehmet Alì Ağca; quella del ricatto alla Santa Sede operato da parte di Cosa Nostra, con la complicità della banda della Magliana, al fine di recuperare denaro investito nello Ior e “perso” nel crack dell’Ambrosiano; e, infine, quella che vedrebbe il Vaticano impegnato a tenere la ragazza segregata a Londra.
Il caso Orlandi e quelle scatole cinesi ancora da risolvere
La sparizione di Emanuela Orlandi ricorda le scatole cinesi: apri una scatola e dentro ce n’è un’altra, poi un’altra ancora e tante altre. Tutte queste scatole, per motivi diversi e talvolta distantissimi gli uni dagli altri, sono profondamente interconnesse fra loro in un legame che, più volte, appare inscindibile.