Sono anni che in Guatemala le piantagioni da olio di palma avanzano nella selva deforestando e togliendo spazio, ettaro dopo ettaro, alle comunità locali che vivono di agricoltura.
Estela Barnes de Carlotto ha 93 anni, è argentina. Estela è la Presidente delle Abuelas de Plaza de Mayo, l’associazione argentina nata durante la dittatura del 1976 che ha provocato la scomparsa di 30mila persone (chiamati, appunto, desaparecidos). Il gruppo di Estela e delle altre “Nonne” dedica anima e corpo alla ricerca, da quasi 50 anni, dei propri nipoti, vittime ignare di uno dei periodi più bui vissuti dall’Argentina.
I vestiti sono ovunque, penzolano dal soffitto, riempiono gli scaffali, occupano le lunghissime file centrali della sala e sbucano anche da ogni angolo del pavimento, buttati a terra senza un criterio. In fondo a tutto, enormi sacchi bianchi (presumo anch’essi pieni di vestiti), e tante, tantissime paia di scarpe. Vengo assalita da un senso di nausea, l’odore di plastica si mischia a quello del sudore della gente.
In un giorno di ottobre, mese che con le rivoluzioni ha un buon rapporto, mi sposto in autostop da un paesino all’altro del Guatemala per raggiungere Santa Elena, vicino a Nuevo Horizonte, il villaggio dove abito in questi mesi. La ragione del mio viaggio è una grande manifestazione che si sta svolgendo proprio ora davanti ad un centro commerciale.
Svegliarsi alle cinque di mattina è un’abitudine condivisa dagli abitanti di Nuevo Horizonte, e in fondo adattarsi non è stato così difficile. Sono di grande aiuto i puntualissimi galli che ogni giorno mi fanno saltare giù dal letto, ma anche i versi acuti delle scimmie urlatrici, i cinguettii vari e il tonfo sonoro dei manghi che cadono sul mio tetto in lamiera non sono certo da meno.
Se nasci in Abruzzo, in particolare sulla costa, impari a familiarizzare con parole come cementificazione, abuso edilizio, inquinamento marino e acquifero, antropizzazione delle spiagge. Coltivo la speranza che un giorno chi abita in questa regione possa tornare a sentire un vero legame con il proprio mare e impegnarsi a vederlo tornare pulito come un tempo.